Nuove competenze

Assunzioni, sempre più ricercati i giovani “digital”

Il 33,9% dei nuovi assunti è nella fascia tra i 25 e i 29 anni, mentre il 22,9% è tra i 30 e i 44. Raggiunta quota 15.000, le posizioni digital continueranno a crescere nei prossimi anni, ma in parallelo aumenta la difficoltà a trovare sul mercato competenze adeguate. Lo rileva una indagine sul “digital mismatch” realizzata da Modis Italia

Pubblicato il 18 Dic 2014

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In controtendenza rispetto all’aumento di flessibilità del mercato del lavoro, nel settore IT nel 2013 i contratti a tempo indeterminato hanno pesato per il 53% delle assunzioni, seguiti dal 33% di contratti a tempo determinato e dal 13% di apprendistati.

Lo rileva una indagine sul digital mismatch realizzata da Modis Italia, divisione del Gruppo Adecco specializzata nel recruiting nell’ICT. I giovani sono i più richiesti, con il 33,9% dei nuovi assunti tra i 25 e i 29 anni, mentre il 22,9% è tra i 30 e i 44 anni. Raggiunta quota 15.000, le posizioni digital continueranno a crescere nei prossimi anni, ma, in parallelo, aumenta la difficoltà a trovare sul mercato competenze adeguate (difficoltà nel 22% dei casi), con tempi medi di reclutamento di 4 mesi. Le previsioni per il futuro infatti non sono rosee, poiché la richiesta di professionalità IT è già ampiamente superiore alla domanda.

Nei migliori Politecnici il rapporto tra neolaureati e offerte di lavoro oggi raggiunge il valore 1 a 20 e l’offerta formativa universitaria in molti casi non è adeguata per sostenere l’innovazione dell’industria e del mercato internazionale. Cresce inoltre la richiesta di laureati rispetto ai diplomati, dal 34% del 2013 al 39% del 2014, percentuale che sale al 57% se si considerano le lauree di primo livello. Materie tecniche in testa: ingegneria (71%), economia (16%), matematica e fisica (11%).

Eppure, il Ministero dell’Istruzione registra un calo di iscritti nelle facoltà di informatica e ingegneria, quindi nei prossimi anni si prevede un ulteriore aumento del gap tra domanda e offerta nei profili IT. «Il crescente allontanamento dei giovani nativi digitali dalle materie tecnico-scientifiche può essere ricondotto ad una serie di aspetti, tra cui sicuramente il non vedere sbocchi e opportunità certe al termine di un percorso di studi che si percepisce piuttosto impegnativo. Ma, prima di questo, forse la disaffezione si lega a un problema molto diffuso nella scuola italiana: la mancanza di laboratori e attrezzature adeguate in grado di appassionare e coinvolgere i giovani», commenta Marco Guarna, Managing Director di Modis in Italia.

Anche la presenza femminile è molto limitata nel settore: soltanto il 18% degli occupati sono donne e soprattutto in ruoli di programmazione e web design, meno in ambito tecnico e sistemistico. Poco omogenea infine la dislocazione territoriale: il 53% dei professionisti IT si concentra nel Nord Italia, in particolare in Lombardia dove si trova la maggior parte delle aziende del settore. A seguire il Centro Italia con il 24% e il Sud con il 23%.

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