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Comuni, come arrivare pronti alla fatturazione digitale

Dal 31 marzo scatta l’obbligo e gli Enti locali non potranno più ricevere fatture che non siano in formato elettronico. Per supportare il passaggio l’Ifel e l’AgID hanno inviato ai Comuni un questionario, con l’obiettivo di stimolare una tempestiva attività di pianificazione delle operazioni. La roadmap dei prossimi passi da seguire

Pubblicato il 21 Ott 2014

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Dal 31 marzo 2015 l’obbligo della fatturazione elettronica sarà esteso anche ai Comuni. A sancirne l’entrata in vigore l’articolo 25 del DL 24 aprile 2014, n. 66, “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” (convertito in legge 89/2014), che vieta agli Enti locali di ricevere fatture che non siano in formato elettronico. Lo standard di FatturaPA indica quali sono le informazioni da riportare obbligatoriamente in fattura – in quanto rilevanti ai fini fiscali secondo la normativa vigente -, ne definisce il formato (XML con firma elettronica qualificata o digitale), e prevede che siano veicolate attraverso un Sistema di Interscambio (SdI), gestito dall’Agenzia delle Entrate, che ha il compito di “regolare il traffico” delle fatture tra fornitore e PA.

Per arrivare pronti al 31 marzo 2015, i passi che i Comuni dovranno compiere sono riassumibili nei seguenti 6 passi:

  • nominare un referente dell’amministrazione per la fatturazione elettronica che rappresenti un interfaccia istituzionale nei confronti delle varie strutture del progetto e che gestisca i rapporti con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID);
  • attivare entro il 31 dicembre 2014 il servizio di fatturazione elettronica per tutti gli uffici destinatari di fatture iscritti nell’Indice della PA (IPA), completandone il censimento, secondo le “Specifiche operative per l’identificazione univoca degli uffici centrali e periferici delle amministrazioni destinatari della fatturazione elettronica” dell’AgID, che definiscono il canale mediante il quale comunicare con il Sistema di interscambio;
  • comunicare entro il 28 febbraio 2015 ai fornitori i codici ufficio assegnati dall’IPA necessari per indirizzare correttamente la fattura elettronica;
  • ricevere entro il 15 marzo 2015 le fatture elettroniche provenienti dallo SdI ed effettuare le verifiche amministrative interne, inviare al Sistema la notifica di accettazione o rifiuto della fattura entro 15 giorni dalla data di ricezione secondo le modalità riportate nelle Specifiche tecniche SdI, monitorare i file FatturaPA secondo quanto indicato sul sito FatturaPA. Il tutto secondo quanto previsto dal D.M. Economia e finanze n. 55/2013 che reca le disposizioni in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica, attraverso il Sistema di Interscambio;
  • conservare le fatture elettroniche secondo le modalità previste dalla normativa.

Per supportare i Comuni nel compiere questo passaggio, l’Ifel – l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, una Fondazione istituita dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) – e l’AgID hanno inviato ai Comuni un questionario da compilare entro il 27 ottobre 2014, con l’obiettivo di «consentire un corretto dimensionamento e funzionamento delle infrastrutture centralizzate e stimolare l’Ente ad una tempestiva attività di pianificazione delle operazioni da porre in essere», come si legge in una nota.

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