Digital retail

Retail: tablet e cloud per l’attività quotidiana. «Una foto per verificare gli allestimenti degli scaffali»

Un mercato sempre alla ricerca di soluzioni tecnologiche nuove, dove i punti vendita sono passati da attori passivi a protagonisti, spiega Romeo Scaccabarozzi, president di Axiante. «Assegnazione degli spazi in negozio, approvvigionamenti tempestivi, supporto alle promozioni sono alcune tra le attività che richiedono un monitoraggio continuo»

Pubblicato il 29 Feb 2016

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Entrando in un supermercato oggi navate e scaffali sono in apparenza uguali a quelli di 10 o 20 anni fa, ma dietro a questa apparenza possono nascondersi importanti cambiamenti, dove solo la tecnologia è in grado di aiutare a mantenere sotto controllo una situazione estremamente complessa.

Questa è la realtà delicata del settore Retail, da certi punti di vista anche una grande opportunità. «Parliamo di un mercato costantemente alla ricerca di soluzioni nuove – afferma Romeo Scaccabarozzi, President di Axiante -. dove i punti vendita sono passati da attori passivi a protagonisti. Oggi la forza dei retailer è aumentata a dismisura, e un produttore si trova a fronteggiare un partner che al tempo stesso è anche concorrente».

Assegnazione degli spazi sul punto vendita, gestione degli scaffali, approvvigionamenti tempestivi, supporto alle offerte promozionali, sono solo alcune tra le attività che richiedono un monitoraggio continuo e sono soggette ad aggiustamenti a stretto giro di tempo. «Il concetto di fidelizzazione non deve più essere legato al prodotto, ma al punto vendita – spiega Scaccabarozzi -. In alcune categorie, l’80% si vende in promozione, per cui la differenza si fa sulla base di altri elementi. Per esempio, assecondare il timer nella testa del cliente con poca voglia di passare tempo nel negozio, oppure la richiesta di più scelta».

Il problema più ovvio è che gli spazi sugli scaffali restano invariati, mentre aumenta il numero dei prodotti da esporre. L’importo medio della spesa per famiglia è in calo, in parte compensato da un aumento nella frequenza. Ne scaturisce un nuovo modello, più impegnativo anche sotto il profilo dell’impegno del personale, da affrontare invece con un numero ridotto di risorse.

Una situazione ideale per i potenziali benefici della tecnologia. «Dove il margine di errore è minimo – riprende Scaccabarozzi -, un system integrator come noi trova grandi opportunità, aiutando a gestire le nuove situazioni e l’aumento nelle forme di vendita».

La soluzione passa per il mondo mobile, combinando le potenzialità di tablet, internet e cloud computing con la capacità nel mettere a punto software praticamente a misura di cliente. «Il tempo a disposizione per la singola attività diminuisce e la priorità è quindi offrire strumenti capaci di garantire dinamicità e flessibilità – interviene Enzo Facchini, retailer team leader di Axiante -. Quasi tutti gli addetti del settore operano ormai con dispositivi mobile e partendo da qui abbiamo introdotto alcune applicazioni grado di ottimizzare il lavoro».

L’idea è mettere il tablet al cento dell’operatività del settore. Sfruttando la geolocalizzazione, la relativa applicazione è in grado per esempio di riconoscere il punto vendita e caricarne le informazioni, a partire dalla nota delle mansioni da svolgere, nel momento stesso in cui l’addetto sta entrando. «Inoltre i dati non passano più per documenti da trasferire in un secondo tempo ai server remoti, ma sono pronti per l’elaborazione nel momento stesso della lettura – precisa Facchini -. Questo comporta una sostanziale riduzione dei tempi, ma soprattutto la possibilità di intervenire immediatamente e avere un riscontro sulla bontà delle scelte effettuate».

Sul lato utente, l’aspetto è quello di Mobile App, delle quali viene sfruttata l’estrema semplicità dell’interfaccia. Da buon system integrator, Axiante fa un gran lavoro “dietro le quinte”. «Parliamo di software in grado di fornire quadri dettagliati e completi a tutti i livelli dell’azienda – riprende Facchini -. Comunicare all’istante con il personale sul campo permette di seguire le procedure, garantirne il corretto sviluppo e all’occorrenza aggiustare le strategie».

Due i tasselli più recenti di questa strategia, validi per il mondo retail in generale, ma concepiti per i punti vendita della grande distribuzione e il mondo sempre più affine delle farmacie. «Attraverso comuni fotografie, iCapture è in grado di analizzare assortimenti e posizionamenti dei prodotti sugli scaffali – spiega Facchini -. Una volta caricata l’immagine sul cloud, il software analizza ogni singolo prodotto, la collocazione e ogni altro elemento utile a verificare se tutto è il linea con gli accordi o se le vendite corrispondono alle attese. Così si elimina anche la lunga fase di scansione dei singoli codici a barre».

Il sistema di business intelligence alle spalle è in grado di verificare all’istante la validità di strategia o anche il rispetto degli accordi e l’uniformità nell’esposizione sui diversi punti vendita. Obiettivo prioritario: ridurre il tempo trascorso dall’agente sul punto vendita. «In combinazione con Merchandising Retail elimina il passaggio della raccolta dati su carta e trasferimento differito su Pc – aggiunge Facchini -. Aiuta per esempio a verificare se la merce esposta è in linea con eventuali promozioni o se il relativo l’ordine sia già stato inoltrato».

Gli strumenti adatti per affrontare le nuove sfide del mondo retail non mancano. Importante però è anche la capacità di adattarsi da parte dei diretti interessati. «Oggi il venditore non può più limitarsi a spingere i prodotti o trattare il prezzo – conclude Scaccabarozzi -. Bisogna diventare veri e propri project manager, mettere a punto modelli di vendita personalizzati per il singolo punto».

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