Analisi e ricerche

Supply Chain, la “Top 25” è dominata da Apple, Mc Donald’s e Amazon.com

L’annuale classifica di Gartner conferma il podio del 2013, con i colossi del largo consumo Unilever e P&G a completare le prime cinque. Comprensione dei clienti nel loro contesto, digitalizzazione dei processi, e supporto attivo alla crescita bilanciata aziendale sono in questo momento le carte vincenti nella catena produttivo-logistica

Pubblicato il 17 Giu 2014

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Confermando esattamente le stesse posizioni dell’anno scorso, Apple, Mc Donald’s, Amazon.com e Unilever anche per il 2014 si aggiudicano i primi quattro posti della “Supply Chain Top 25” di Gartner, giunta alla sua decima edizione.

L’unica novità rispetto all’anno scorso nei primi cinque è Procter & Gamble (P&G), che sale dal sesto al quinto posto scalzando Intel, slittata in ottava posizione. Al di là dei primi posti, in generale la classifica di quest’anno (in fondo all’articolo riportiamo tutte le 25 posizioni, fonte: Gartner, maggio 2014) è all’insegna delle conferme. Apple è al primo posto per il settimo anno consecutivo, e in 25 posti ci sono solo due nuove entrate: Seagate Technology, al suo debutto assoluto (20° posto), e Kimberly-Clark (21° posto), che torna in graduatoria dopo un anno di pausa.

La “Supply Chain Top 25” è la classifica annuale delle aziende utenti con le migliori best practice di gestione della catena produttivo-logistica, ovvero le realtà capofiliera che mettono meglio in pratica i principi del modello “Demand-driven value networks (DDVN)” di Gartner. Un modello che prescrive un’integrazione di dati e processi volta a “tradurre” i segnali provenienti appunto dalla domanda di mercato in una risposta dell’intera supply chain, orchestrata in modo da massimizzare la generazione di valore e minimizzare i rischi.

Gartner elabora la classifica basandosi su cinque parametri: l’opinione di addetti ai lavori nel campo del Supply Chain Management appositamente intervistati, l’opinione degli analisti Gartner, il ROA (Return Of Assets) degli ultimi tre anni, calcolato come rapporto tra utile netto e totale delle attività di bilancio, la crescita del fatturato negli ultimi tre anni, e il tasso di rotazione delle scorte. Per l’edizione 2014 della Top 25, gli analisti di Gartner sottolineano tre tendenze particolarmente importanti: vediamole.

Capire i clienti nel loro contesto quotidiano

Un elemento comune a tutte le aziende in classifica è assumere le esigenze e i comportamenti del cliente come punto di partenza per disegnare le strategie di supporto operativo e go-to-market. Le migliori presentano al cliente soluzioni semplici ed eleganti basate su un’accorta orchestrazione della supply chain “dietro le quinte”. La gestione centralizzata permette un’esperienza coerente, di alta qualità e adattata, dove serve, ai gusti e alle esigenze locali.

I Supply Chain leader più illuminati, quindi, estendono l’approccio “demand-driven” anche alla relazione con il cliente. E’ questione di capire i clienti più profondamente, nel loro contesto quotidiano: una comprensione che aiuta a migliorare l’efficienza operativa, e alle fine anche ad aumentare il fatturato.

La convergenza delle supply chain fisica e virtuale

Le aziende manifatturiere meglio gestite da tempo non propongono più singoli prodotti, ma intere soluzioni di cui il prodotto è solo una componente. La versione più avanzata di questo approccio comincia a comprendere anche le sottoscrizioni via e-commerce delle soluzioni, in partnership con i retailer, per consentire una “multichannel experience” senza soluzione di continuità. Questo offre convenienza e privacy ai clienti che comprerebbero comunque questi prodotti in un negozio fisico, ma che vedendo in mostra prodotti di brand concorrenti potrebbero optare per questi ultimi.

Le realtà industriali più “illuminate” hanno implementato sistemi di Order Replenishment integrati con le loro reti di fornitori, basati su una superiore abilità da parte del capofiliera di prevedere la domanda appunto per i suoi fornitori. Alcuni sono andati addirittura oltre, e ora si propongono come “consulenti virtuali” per le strategie di pianificazione dei loro clienti, cioè i retailer. Capiscono che supportare le capacità dei loro clienti fa parte della soluzione complessiva che rende loro stessi dei fornitori competitivi.

Un altro aspetto interessante della gestione del cliente su tutto il suo “ciclo di vita”, tipico delle migliori supply chain del mondo, è l’emergere del controllo “da remoto”, via internet, dei servizi di ricambistica e post-vendita, spiega Debra Hofman, research vice president di Gartner. «Le tecnologie Internet of Things permettono di monitorare le performance lungo tutta la catena del valore, raccogliendo e analizzando i “big data” provenienti dai flussi produttivi, logistici, di distribuzione e di vendita».

Questo moltiplicarsi degli oggetti connessi e della connettività, continua Hofman, ha aumentato ulteriormente l’importanza della sicurezza nella supply chain, per prevenire frodi e contraffazioni: «Una cosa è chiara, le future supply chain devono integrare senza soluzione di continuità i mondi digitale e fisico dei clienti per essere competitive».

Supply chain componente decisiva della crescita

Le migliori supply chain stanno abilitando la crescita, che secondo le indagini Gartner è la principale priorità strategica delle aziende per il 2014, sia organicamente che tramite fusioni e acquisizioni di successo. I Supply Chain Manager si stanno dimostrando partner affidabili e integrati con il business: il loro contributo, spiega Gartner, spesso aiuta il processo decisionale del business, evitando derive fuori controllo nella ricerca spasmodica della massimizzazione del fatturato.

La crescita però non è l’unico obiettivo. I business model che hanno dato forti vantaggi competitivi e hanno fatto dominare i mercati sono ora sotto attacco da parte della concorrenza. E le aziende ai vertici della Supply Chain Top 25 di Gartner non temono di ripensare il disegno delle loro reti di fornitura, se questo si rende necessario per mantenere la loro leadership. In alcuni casi ciò ha portato a una crescita dell’integrazione verticale, sia verso il lato fornitori che verso quello dei clienti, nell’intento di mantenere il controllo e il dominio della catena del valore, e ridefinire i confini della competizione.

In conclusione, quindi, conclude Gartner, i trend più interessanti emersi dalla “Supply Chain Top 25” di quest’anno sono una più profonda comprensione dei clienti nel loro contesto, la digitalizzazione dei processi come parte dell’approccio di CRM nel senso più lato, e il ruolo da protagonista della supply chain nella crescita bilanciata del business.

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