Città intelligenti

Allo scoperta di Cityscope, il simulatore di Smart City del Mit

Anche il Media Lab del Massachusetts institute of technology (Mit) di Boston è impegnato sul fronte delle smart city. Il City science initiative è infatti un gruppo di ricerca all’interno del Media Lab che punta a risolvere le complessità urbane per pianificare città sempre più sicure ed efficienti

Pubblicato il 05 Dic 2013

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Mobilità sostenibile, edifici green, gestione delle risorse naturali ed energetiche, riduzione dell’inquinamento e del traffico sono alcuni degli aspetti sui quali stanno lavorando gli esperti del Massachusetts Institute of Technology, il celeberrimo MIT di Boston, che utilizzano CityScope come loro piattaforma.

In pratica si tratta di una simulazione, una sorta di “Sim City” molto evoluto, che grazie anche a simulatori 3D e riproduzioni dei flussi urbani e delle interazioni fra il traffico e i cittadini.

CityScope, Changing Places Group, MIT Media Lab

CityScope, Changing Places Group, MIT Media Lab

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Un esempio lo ha già mostrato anni fa Carlo Ratti, che dirige il dirige il SENSEable City Lab del MIT, alla Biennale di Venezia con la “mappatura” del traffico di Roma grazie all’utilizzo della rete dei cellulari di Telecom Italia. Il progetto ha mostrato come “pulsa” il cuore della città, e potrebbe dare il via a iniziative per ridurre le inefficienze.

Le prime sperimentazioni di CityScope sono comunque già partite e riguardano la pianificazione della mobilità di una nuova città australiana, e il potenziamento del centro storico di Quito, in Ecuador. In questo caso il modello 3D è stato costruito grazie anche all’utilizzo dei mattoncini Lego con una perfetta unione fra tradizione e innovazione.

Il City Science Initiative ha avviato altri progetti che riguardano lo sviluppo della mobilità elettrica. In questo ambito è stata sviluppata Hiriko, una city car pieghevole già commercializzata in Spagna, e ora si sta lavorando a una vettura senza guidatore.

Nell’ambito Smart Living e Smart Economy, i ricercatori stanno studiando come adattare gli spazi urbani privati alle nuove dinamiche lavorative e alla presenza di smartphone e tablet. L’idea prevede un nuovo alloggio urbano che permetta di massimizzare le funzionalità dei piccoli appartamenti con l’autoproduzione degli alimenti seguendo le tecniche dell’agricoltura aeroponica con piante coltivate in serra senza l’utilizzo di terra o altro.

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