Esperienze

SEA Milano, l’ERP diventa cloud: «Replicabile in ogni aeroporto»

Il progetto “SAP Airport Platform” del gruppo milanese è la prima adozione in Italia di Business ByDesign, il “cloud ERP” di SAP. «Nel tempo abbiamo completato un sistema classico amministrativo con customizzazioni tipiche degli aeroporti, e ora vogliamo renderne disponibili le funzioni come software-as-a-service», spiega il Direttore ICT Fabio Degli Esposti

Pubblicato il 14 Mar 2014

milano-malpensa-cloud-140314110149

«E’ l’evoluzione naturale della nostra piattaforma ERP, e non un progetto nato “a tavolino”: nel tempo abbiamo completato un sistema classico SAP per l’area gestionale amministrativa con customizzazioni tipiche degli aeroporti, ottenendo così una soluzione verticale che ora vogliamo rendere replicabile, potenzialmente in qualsiasi realtà aeroportuale, trasformando molte delle funzionalità in servizi cloud».

Così in poche parole Fabio Degli Esposti, Direttore ICT di SEA Aeroporti, ci spiega l’iniziativa “SAP Airport Platform”, che il gruppo milanese, noto per la gestione degli scali di Malpensa e Linate, sta portando avanti in un percorso che comprende l’adozione – la prima in Italia – di Business ByDesign, soluzione ERP di SAP disponibile solo in cloud.

Per capire il progetto, continua Degli Esposti, occorre inquadrarlo nel contesto del gruppo SEA, che fattura 720 milioni di euro con circa 5000 dipendenti, gestendo annualmente 27,5 milioni di passeggeri, 270mila movimenti aerei e 420mila tonnellate di merci (dati di bilancio 2012). «Oltre a SEA capogruppo, che si occupa delle infrastrutture e dell’operatività degli aeroporti, ci sono SEA Handling, che cura le attività dirette sugli aerei (imbarco, carico e scarico bagagli, pulizia, ecc.), e SEA Energia, che si occupa di cogenerazione: gli aeroporti di Milano sono quasi autonomi sotto l’aspetto energetico».

Anche stipendi e cedolini in SAP

Fabio Degli Esposti, Direttore ICT di SEA Aeroporti

In una realtà aeroportuale internazionale come questa, il parco applicativo software è tipicamente diviso in due aree: quella gestionale amministrativa, simile a una qualsiasi azienda di servizi, e quella specifica del business aeroportuale. Quest’ultima, precisa il Direttore ICT di SEA, è coperta con soluzioni best of breed e custom (controllo traffico aereo, gestione passeggeri, gestione bagagli, ecc.), «mentre nell’ambito gestionale amministrativo, ormai dal 2004 siamo “SAP centrici”, con un sistema ERP che copre – con qualche eccezione come la gestione documentale – tutti i processi: cicli passivo e attivo, fatturazione, pianificazione e controllo, finance, real estate, gestione di investimenti, manutenzione, fornitori – spiega Degli Esposti -. Poi abbiamo l’intera suite HR – elaboriamo in SAP anche stipendi e cedolini, poche aziende in Italia lo fanno con SAP – e la business intelligence, con Business Warehouse e alcuni moduli Business Objects».

In tutto, SAP in SEA ha circa 900 utenti, «quindi un’implementazione non grande ma complessa, perché la parte online della fatturazione per esempio non si ferma mai». Proprio la fatturazione è uno degli ambiti di SAP che SEA ha più customizzato: «L’ERP si deve interfacciare con i tipici sistemi d’aeroporto che gestiscono i voli, ricevendo informazioni per poter fatturare a vettori e operatori aeronautici, quindi abbiamo un sistema di fatturazione verticale, ma all’interno di SAP».

Più entrate dal retail che dal business aeronautico

Un secondo modulo fortemente personalizzato è il Real Estate, che rispecchia una trasformazione in corso in tutti i grandi aeroporti: «Le entrate dal retail, legate a ciò i passeggeri spendono nei negozi, nei parcheggi, nei servizi accessori, superano ormai quelle dal classico business aeronautico, e l’ERP deve supportare SEA in un doppio ruolo, perché riceve gli affitti dai negozi in aeroporto, e incassa anche delle royalty sul venduto». Altre customizzazioni importanti riguardano il modulo HR, modellato sul contratto di lavoro degli aeroporti («pur essendo nazionale è molto di nicchia, quello delle compagnie aeree è già diverso»), e l’Online Strategy: «Sui nostri siti web e Mobile App si possono acquistare servizi come parcheggi, Fast Track, accessi al WiFi: tutte attività di e-commerce integrate direttamente in SAP».

Tutto ciò costituisce la “SAP Airport Platform” di SEA, e ora il progetto – che l’azienda sta portando avanti con Reply – è di svilupparne una versione cloud, basata sul citato SAP Business ByDesign (BBD). Le fasi del piano sono tre. Nella prima sarà resa disponibile in Software-as-a-Service gran parte delle funzioni della piattaforma per le società del Gruppo. «È una fase già in corso, e prevede l’adozione di BBD in SEA Energia, che non aveva SAP ed è un caso semplice: avrà tutto il ciclo passivo, pianificazione, reporting, controllo, HR, ma non il payroll e neanche la fatturazione aeroportuale».

ERP tutto in cloud? Uno scenario possibile

In pratica SEA farà un’analisi processo per processo per capire cosa mettere in cloud, e come. «BBD non ha tutti i moduli dell’ERP on-premise, e altre parti non ha senso pensarle in public cloud: per esempio il payroll, fortemente legato alle normative locali». In generale, continua Degli Esposti, SEA replicherà in cloud i moduli presenti in BBD, customizzandoli come ha fatto con quelli corrispondenti on-premise, ma in modo molto più leggero. «Invece per i sistemi legacy non sostituibili da soluzioni SaaS, ha più senso intervenire a livello di Platform-as-a-Service e gestire in private cloud, e questo sarà oggetto della seconda fase del piano».

La terza fase infine riguarderà eventualmente aggiunte ed estensioni di funzioni della SAP Airport Platform, eliminando i corrispondenti sistemi on-premise. «L’idea di arrivare a una piattaforma SAP tutta in cloud, in parte pubblico e in parte privato, è uno scenario possibile per noi».

I perché della scelta di ByDesign

SEA comunque ha scelto BBD come l’ambiente su cui basare l’evoluzione strategica della propria piattaforma SAP. Essendo un prodotto dalla storia travagliata, che il colosso tedesco ha commercializzato per anni solo in pochissimi Paesi, e per cui si è parlato più volte di disinvestimento (voci peraltro sempre smentite da SAP), abbiamo chiesto a Degli Esposti perché SEA ha deciso esserne la prima azienda utente in Italia. «È in effetti un prodotto ancora incompleto, ma SAP ci sta investendo, è la strada che ha scelto per proporre il suo ERP in modalità cloud, e anche molti dei suoi partner ci credono, tra cui la stessa Reply, che si è impegnata a coprire i rischi di progetto: se non riusciremo a rendere operativo BBD per SEA Energia, passeremo senza oneri a un’implementazione on-premise».

Con queste garanzie SEA ha deciso di sperimentare, partendo appunto da una società piccola e con processi semplici. «Al punto in cui siamo – BBD è già stato configurato, siamo in fase di workshop con gli utenti finali – non sono emersi grossi problemi: abbiamo fatto anche verifiche sulle customizzazioni, sui gap tra localizzazione e standard, appurando che sono colmabili con piccoli interventi».

Il target più immediato: gli aeroporti di Bergamo, Torino, Napoli, Bologna e Firenze

Quanto alla prospettiva “commerciale” di offrire anche all’esterno del Gruppo le funzioni di SAP Airport Platform come servizi cloud, «il nostro obiettivo non è di trovare fonti di entrate, ma di ottimizzare la nostra piattaforma SAP rispetto agli scenari futuri», premette Degli Esposti. «Detto questo, una nuova voce di ricavo sarebbe benvenuta: di certo non offriremo direttamente i servizi cloud – non è il nostro mestiere -, ma potrebbe farlo un partner, come la stessa Reply: noi possiamo aggiungere il know-how di progetto e configurazione, e SAP metterebbe a disposizione l’ambiente cloud e l’erogazione del servizio con le garanzie connesse».

Il target potenziale si estende a qualsiasi aeroporto, («pur con alcune specificità delle realtà americane, piuttosto che asiatiche, rispetto alle europee»), ma il più immediato sarebbero gli aeroporti legati a SEA da una partecipazione diretta (come Bergamo), o del fondo F2I (il secondo azionista di SEA dopo il Comune di Milano), che ha quote degli aeroporti di Torino, Napoli, Bologna e Firenze. «In un ipotetico scenario di “consorzio degli aeroporti del Nord”, per esempio – conclude Degli Esposti -, se dobbiamo fare sistema non ha senso mettere SAP on-premise in un aeroporto piccolo o medio, mentre è molto interessante pensare di adottare SAP attraverso BBD, cioè in cloud».

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4