Smart working

Vivere gli spazi lavorativi secondo la logica del Bleisure: il caso di Clubhouse Brera

Business e Leisure insieme, per un nuovo modo di organizzare e affrontare trasferte e incontri di business nell’era dei worksumer. Pietro Martani, CEO e Founder di Copernico Holding, spiega come l’attività professionale evolve verso il concetto di esperienza olistica e cosa offre la nuova struttura milanese

Pubblicato il 07 Set 2016

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A prescindere dal modo in cui si considera il neologismo o il concetto che ne sta alla base, il trend del Bleisure (Business + Leisure) sembrerebbe inarrestabile. Visti i crescenti impegni richiesti dal nuovo modo di fare business e networking, che spesso non conosce limiti di spazio e di tempo, riuscire a coniugare situazioni di incontro professionale con la convivialità e il benessere offerti dai luoghi che le ospitano è diventato un obiettivo di molte strutture ricettive e ambienti di coworking. «Già nel 2014 Bridgestreet Global Hospitality ha presentato il The Bleisure Report», spiega Pietro Martani, CEO e Founder di Copernico Holding, in un post pubblicato su Pulse, il blog di LinkedIn dedicato al personal branding (qui l’intervento completo). «L’indagine analizzava il modo in cui stava cominciando a cambiare il modo di vivere le trasferte di lavoro, e la mia sensazione è che da allora il fenomeno si è diffuso ovunque. Basti pensare a quel che sta succedendo alle lobby delle più prestigiose catene alberghiere: Ace Hotel Group ha sperimentato i ‘frictionless foyers‘, mentre Marriott, con la sua app Liquidspace, permette agli ospiti di cercare tavoli e sale riunioni non occupati all’interno delle proprie strutture».

Ma la questione va ben oltre la semplice ospitalità alberghiera. Il punto, secondo Martani, è che il classico modello della giornata lavorativa 9-17 è completamente superato: grazie ai mobile device si controllano le mail di lavoro da casa e ci si occupa anche di questioni personali in ufficio e per questo i confini tra i due stili di vita sono sempre più labili. «Si lavora a qualsiasi ora, in qualsiasi luogo e in qualsiasi modo», sottolinea Martani, aggiungendo che l’esplosione dei wearable non farà che rendere lo scenario ancora più complesso. E così come i brand più all’avanguardia hanno già cominciato a disegnare prodotti adatti a supportare il cambiamento in atto, anche le imprese più innovative si stanno adeguando per facilitare questa transizione. Chiamare uffici gli ambienti offerti ai propri collaboratori da Google, Twitter, Facebook sembra infatti riduttivo, dato che si tratta in realtà di spazi pensati in funzione delle nuove esigenze della generazione di lavoratori che può essere definita ‘worksumer‘, generazione per l’appunto caratterizzata da un work-life balance sempre meno netto e da esperienze di consumo sempre più inestricabilmente connesse con le necessità dettate dagli impegni professionali.

Pietro Martani, CEO di Windows on Europe

Il modello del ‘worksumer’ e la possibilità di condividere angoli di relax dove oltre a lavorare è possibile anche scambiare liberamente idee e punti di vista è ciò che ha ispirato le linee guida per lo sviluppo di Clubhouse Brera, il nuovo spazio creato da Copernico a Milano dedicato alla condivisione di esperienze e conoscenze tra leader, «che possono incontrarsi in un ambiente confortevole e informale, per entrare all’interno del quale gli unici prerequisiti necessari sono fiducia e cordialità», dice Martani. «Sappiamo bene che il concetto di lavoro sta migrando da semplice postazione a esperienza olistica che contribuisce significativamente alla completa realizzazione di un’esistenza. E così abbiamo progettato il nostro Club per riflettere questa trasformazione, alternando sale riunioni a deliziose lounge per incontri informali e attività di networking, un ristorante e suite adatte sia al lavoro che al relax, con anche la possibilità di farsi una doccia tonificante». L’ideale per affrontare trasferte di lavoro anche molto brevi senza lo stress di attese e tempi morti prima di incontrare i business partner.

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