Identity and Access Management

Gioco online e gestione delle identità: il cloud come risorsa della sicurezza

Il gioco online è un mercato dai numeri esponenziali. La gestione delle identità per i fornitori del settore è un punto strategico perché le esigenze normative sono tante e non ci sono applicazioni software studiate su misura per gestire l’identità dei giocatori digitali

Pubblicato il 20 Feb 2017

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L’industria del gioco online sta soffrendo l’assenza di applicazioni software per la gestione delle identità dei clienti create appositamente per il settore.

Secondo gli esperti, servono nuovi strumenti utili a conoscere il cliente a fini di marketing, ma soprattutto risultano fondamentali per riuscire a rispettare una serie di requisiti normativi. Oltre alle norme antiriciclaggio che generalmente richiedono agli operatori del settore di identificare i clienti, spesso ci sono anche severe normative nazionali volte a proteggere i cittadini dalla dipendenza dal gioco d’azzardo o dall’attività di operatori illegali.

A complicare la situazione vi è poi una mancanza di standardizzazione normativa, dovuta anche al fatto che i regolamenti relativi al cosiddetto iGaming differiscono da Paese a Paese, anche all’interno della stessa Unione Europea. Senza contare come per il cybercrime rubavare gli account dei giocatori, ad esempio del poker online, per poi svuotare il conto gioco trasferendo il denaro su carte prepagate o conti correnti aperti ad hoc è una delle frodi informatiche più temuta dagli operatori che per garantire il proprio business devono tutelare i propri clienti.

I dati degli Osservatori sul gioco online

Il gioco on line, infatti, un business che anche in Italia movimenta cifre estremamente interessanti e, come tali, estremamente appetibili per il mondo della criminalità informatica.

Secondo l’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano, la Spesa dei giocatori online italiani in giochi regolamentati con vincita in denaro è stata nel 2015 pari a 821 milioni di euro, pari al 4,8% della spesa nei giochi con vincita in denaro (offline+online). Il mercato è cresciuto del 13%.

Quanti i giocatori italiani? Nel 2015 sono stati 665mila, di cui il 75% spende mediamente al mese meno di 50 euro e più della metà gioca saltuariamente.

L’identikit del giocatore online? È rappresentato da uomini tra i 25 e i 44 anni residenti principalmente al Centro-Sud. Il gentil sesso è ancora poco propenso a questa tipologia di gioco, ma si è registrata una crescita negli ultimi due anni. La percentuale dei giocatori che si dedicano ad una sola tipologia di gioco è rimasta piuttosto stabile.

Gioco online e sicurezza

Come sottolineano gli esperti, a differenza degli altri settori quello del gioco online necessita di conoscere in maniera più dettagliata le identità dei propri utenti (comprese informazioni sui conti bancari e indirizzi di residenza). I sistemi di Identity and Access Management in uso oggi alla maggior parte delle imprese sono però progettati per trattare le identità dei dipendenti aziendali e, solo in alcuni casi, per gestire in minima parte i clienti online.

Nel caso in cui, come capita per il gioco online, occorre lavorare su un numero molto elevato di clienti esterni, il classico approccio dei sistemi di gestione delle identità risulta quindi limitato. Trattandosi di soluzioni on-premise, infatti, le offerte IAM attualmente sul mercato non sono convenienti per le aziende del settore. Gestire le identità di un numero così elevato di utenti richiede ingenti investimenti.

La gestione delle identità nel cloud

Gli osservatori sottolineano come sia molto improbabile che le classiche offerte IAM si evolvano al punto di risultare utili per l’industria in questione. Per questo, la maggior parte delle aziende attive nel gioco online sta seguendo i fornitori di soluzioni IAM nel cloud, luogo in cui si concentrano tutti i nuovi sforzi di sviluppo. I servizi di gestione delle identità basati sul cloud, infatti, rappresentano la soluzione ideale per risolvere i problemi di scalabilità tipici dei sistemi IAM tradizionali. Nel gioco online, però, i clienti devono essere gestiti con processi di controllo molto più severi rispetto a quanto avviene per altri settori, sia per esigenze di marketing che per obblighi normativi. Questo significa che non è possibile utilizzare i servizi di gestione delle identità basati sul cloud presenti oggi sul mercato, poiché non offrono ancora strumenti di identificazione abbastanza avanzati da soddisfare le esigenze specifiche del settore, né hanno la capacità di fornire livelli multipli di garanzia nel processo di identificazione del cliente.

Un quadro normativo frastagliato

Questa situazione rappresenta potenzialmente una grande opportunità di mercato per chi fosse in grado di sviluppare un prodotto sufficientemente scalabile e flessibile, capace di soddisfare le particolari esigenze delle aziende operanti nel settore. Nonostante ciò, gli esperti sottolineano una certa riluttanza da parte dei fornitori a essere associati al gioco online: questo atteggiamento è dovuto al timore di essere mal considerati dalle aziende di altri comparti a causa della cattiva fama di cui gode il settore, aspetto che potrebbe compromettere nuove possibili collaborazioni.

Alcuni fornitori servizi IAM scelgono quindi di non essere coinvolti nel settore del gioco d’azzardo online, e lo stesso vale per i fornitori di servizi di pagamento. Ciò significa che non tutti gli operatori dell’iGaming possono acquistare i servizi di cui hanno bisogno e questo ha un impatto negativo sul settore. Secondo gli esperti, per migliorare la situazione sarebbe utile che i vari Paesi si accordassero su una normativa comune, che agevolerebbe di molto le attività del settore. Con norme più chiare e definite, si potrebbe ottenere la creazione di un prodotto capace di soddisfare sia le particolari esigenze del settore iGaming che quelle della tecnofinanza e dell’e-commerce ad alto rischio, quindi applicabile a un mercato molto più ampio.

Game on line: i vantaggi di un approccio collaborativo

Secondo gli esperti, le aziende del settore dovrebbero caldeggiare un approccio collaborativo con la propria comunità di interesse, con la quale prendere in gruppo decisioni relative a questioni legali, tecnologiche o assicurative così da creare un modo standardizzato di lavorare. Attraverso un approccio collaborativo di questo genere, le aziende potrebbero ridurre il rischio di incorrere in problemi di connessione con il resto del mercato e i consumatori godrebbero del vantaggio di avere un’unica identità per più fornitori di servizi.

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