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Gli spazi fisici di lavoro? Schipani di Copernico: «Sono il riflesso del brand»

Gli spazi di lavoro sono il riflesso del brand

È compito del Marketing rendere proficua la relazione tra i valori di un brand e la filosofia che sta dietro alla trasformazione degli spazi fisici. Danilo Schipani, Chief Marketing Officer di Copernico, fa il punto e racconta come avviene la contaminazione

Pubblicato il 07 Mag 2019

La trasformazione dei luoghi di lavoro e del concetto di spazi fisici ha una forte correlazione con il brand di un’azienda e con la sua identità.

«È compito della funzione marketing rendere proficua la relazione tra i valori di un brand e le caratteristiche e la filosofia che stanno dietro alla trasformazione dei luoghi di lavoro», spiega Danilo Schipani, Chief Marketing Officer di Copernico, che in Italia offre di soluzioni di Smart Working con una rete di spazi di lavoro flessibili, servizi e, soprattutto una community che ha l’obiettivo di generare nuove opportunità di sviluppo di impresa. «Il ruolo del Marketing è, innanzitutto, quello di individuare i valori che descrivono la marca e come sono comunicati all’interno del contesto di riferimento. Fatto questo, bisogna trovare il modo di associare questi valori alle caratteristiche innovative degli spazi di lavoro che l’azienda va a creare».

Trovare questa correlazione da comunicare al mercato è al tempo stesso per la funzione marketing uno dei lavori più delicati, ma che presenta anche enormi potenzialità in termini di impatto comunicativo.

Come sottolinea Schipani, «esistono almeno tre livelli di contaminazione tra il brand e le politiche di innovazione degli spazi di lavoro. Il primo livello ha a che fare con le politiche di comunicazione verso i dipendenti: è necessario capire come trasferire alle persone nel modo giusto le scelte fatte in termini di spazi, valorizzandole. Il secondo livello prevede il consolidamento della percezione del brand rispetto ai clienti, facendo leva sui valori legati agli spazi innovativi: l’obiettivo ultimo è che l’identità del brand e la sua vision diventino un vero e proprio vettore di scelta di un’azienda rispetto ad un’altra. Il terzo livello fa riferimento al fatto che le aziende fanno parte di un ecosistema territoriale: esiste la possibilità di valorizzare le scelte fatte in termini di spazi in un contesto più di marketing di territorio, e quindi fare in modo che le decisioni aziendali si sposino con le politiche di sviluppo a livello comunale, cittadino o anche regionale».

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