L'esperto

Ri-Creazione del Chief Happiness Officer che è in noi: sostenibilità personale attraverso il Coronavirus

Fino a due mesi fa nelle aule di change management 4.0 si rifletteva sulle quattro dimensioni VUCA, diventate oggi realtà quotidiana: volatilità, incertezza, complessità, ambiguità. In mezzo alla tempesta Coronavirus, che compromette le abitudini e alimenta la paura dell’ignoto, è quanto mai importante costruire la propria sostenibilità personale, ma come possiamo organizzare e mobilitare tutte le nostre risorse?

Pubblicato il 03 Apr 2020

Laura Torretta*

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Oggi porto l’attenzione al tema della felicità, della sostenibilità personale e al ruolo del Chief Happiness Officer da una prospettiva originale e attuale. La scienza della felicità ci apre la speranza, possiamo scegliere di essere felici, possiamo allenare questa metacompetenza.

Una bella sfida….è già stato scritto tutto! Una testata tecnologica dedicata ai professionisti HR..…un periodo di contingenza alla libertà personale che stravolge ogni resistenza alla comfort zone. Il rischio nella distanza fisica di allontanarci emotivamente e vedere l’altro come una minaccia.

Mi auguro di poter offrire qualche stimolo di riflessione per capire e gestire meglio noi stessi, per trasformare questa esperienza in una forma di apprendimento nutritiva e unico, non tanto per il contesto che ci accomuna, ma perché ognuno di noi lo vive nella propria unicità.

La tecnologia è scoperta e applicazione funzionale alla soluzione di un problema pratico scegliendo le strategie operative per migliorare le condizioni di vita. Che ne dite di trasportare questi concetti all’arte sapiente del saper essere e del saper diventare? Ri-creiamo la centralità della tecnologia umana e sociale? Ri-scopriamo il nostro vero sé e la potenza delle nostre relazioni sociali?

Fino a due mesi fa portavamo nelle aule di change management 4.0 riflessioni sul mondo VUCA tipico delle organizzazioni liquide! Quattro dimensioni diventate realtà quotidiana: volatilità, incertezza, complessità, ambiguità….Come possiamo costruire la nostra sostenibilità personale? Come possiamo organizzare e mobilitare tutte le nostre risorse? Come possiamo so-stare e radicarci in questa tempesta che compromette le abitudini e alimenta la paura dell’ignoto?

Coronavirus: un momento per fermarsi e pensare alla sostenibilità personale

Sono in buona compagnia nel trattare questo tema in un periodo così turbolento.

Il Papa nell’omelia del 25 marzo ha detto che “puoi avere difetti, essere ansioso e perfino essere arrabbiato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande impresa del mondo. …..Essere felici non è una fatalità del destino, ma un risultato per coloro che possono viaggiare dentro se stessi….Essere felici è lasciare vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice…Non rinunciare mai alla felicità, perché la vita è uno spettacolo incredibile”.

Il Dalai Lama nell’ultimo mese ha twittato su questo tema: “ Lo scopo della vita è essere felici e condurre una vita felice, la felicità arriva da dentro”. Aggiungendo l’attenzione alla riscoperta delle cose buone della vita come la gentilezza, il coraggio, la speranza, la connessione, il dono dell’amore e il seme della compassione perché insieme possiamo creare un mondo migliore.

I tre principi della scienza della felicità e come attivarli attraverso le abilità del CHO

I tre principi fondanti per la scienza della felicità sono tre: più chimica positiva responsive e meno chimica negativa reactive; più noi con relazioni solide di fiducia e meno ego; più essere con esperienze di senso e meno frenesia nella ricerca di fare e avere.

Il CHO è un esperto di complessità che agisce con coraggio (azione del cuore), sa guardarsi dentro per scoprire il proprio proposito, sa guardare fuori per comprendere le dinamiche e le influenze del contesto, sa definire la visione per realizzare il proprio piano di vita, sa allineare se stesso per esprimere equilibrio tra intenzioni pensieri emozioni azioni, sa allineare e ispirare gli altri mostrando adultità inclusività assertività, sa scegliere le proprie pratiche positive e adotta una routine di benessere, sa rimuovere gli ostacoli alla propria realizzazione aggiornando schemi e credenze limitanti per agire con maggiore consapevolezza, sa rendere la felicità una strategia di vita coerente e sostenibile nel tempo attraverso i sistemi sociali che abita.

Una pratica positiva alla portata di tutti? ….e non è mai troppo tardi. Ho scoperto questa possibilità a 48 anni all’interno del percorso di counseling sistemico relazionale, da 10 anni diffondo con passione queste tecniche di riconnessione e consapevolezza corporea integrata!

Il respiro consapevole: un concetto banalizzato che esplode in questa crisi. Il primo e l’ultimo respiro contengono la nostra vita, il virus attacca i polmoni organo vitale con meta-significati legati a tristezza, malinconia, dispiacere, solitudine, scarsa comunicazione, limitata libertà…Vi propongo di partire da qui: sviluppare consapevolezza, osservare accelerazioni rallentamenti pause che ci portano via dalla libertà di scegliere il nostro stato d’animo!

Auguro a tutti di trovare spazio e tempo per sviluppare la propria sostenibilità personale e per la ri-creazione del CHO che è dentro di noi: per praticare il respiro, per riflettere sul proprio proposito di vita, per far fiorire talenti e valori, per ‘essere’ e nutrire il nostro Ben-Essere (mentale, emotivo, fisico, sociale, spirituale.

Scegliamo oggi verità, libertà, giustizia che sono dentro di noi per onorare la nostra Vita.

Buon respiro e felice vita a tutti

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