formazione

Competenze digitali, coding e robotica al FAES di Milano si studiano dalla primaria al liceo

Nel programma di studio dei ragazzi dell’istituto milanese sono già presenti materie mirate a rispondere alle nuove richieste del mondo del lavoro. «Potenziare il pensiero computazionale facendo riferimento al linguaggio informatico è importante indipendentemente dalla carriera professionale che si sceglierà»

Pubblicato il 15 Feb 2018

shutterstock_618062045.jpg

Già da bambini a scuola di digitale. Succede a Milano all’istituto paritario FAES, dove da alcuni anni le competenze digitali, come il creative coding e la robotica, sono materia di studio curricolare fin dalla seconda classe della Primaria. Una scelta lungimirante, se si pensa che la carenza di competenze in questi ambiti sta mettendo in difficoltà le aziende alla ricerca di giovani da inserire nei propri organici. Uno studio recente realizzato da University2Business, società del Gruppo Digital360, lo conferma: appena il 5% dei laureati che escono dalle università italiane hanno competenze digitali e imprenditoriali adeguate alle attese, e 3 responsabili delle risorse umane su 4 ammettono di non riuscire a trovare risorse adeguatamente formate sulle nuove tecnologie. Un gap che il sistema scolastico dovrebbe colmare al più presto.

Per questo, le Scuole FAES di Milano hanno scelto uno modello didattico che punta su inglese e competenze digitali, mettendo al centro le soft skills – cioè le abilità trasversali, umane, relazionali e sociali, tanto ricercate dalle aziende – considerate al pari di qualsiasi altra materia di studio. All’interno delle soft skills rivestono un ruolo prioritario proprio il creative coding e la robotica che si apprendono a partire dai 7 anni.

Secondo Sam Guinea, collaboratore del FAES responsabile del progetto, l’obiettivo è “Potenziare già nei bambini il pensiero computazionale facendo riferimento al linguaggio informatico. Ciò è importante indipendentemente dalla carriera professionale che si sceglierà un giorno, perché ha a che vedere in generale con il problem solving. In estrema sintesi, un problema complesso va analizzato in maniera critica e scomposto in problemi più piccoli in modo da individuare cosa sia fondamentale e cosa no, e quali di questi sotto-problemi siano già stati in qualche modo risolti, da noi o da altri, in modo da adattare e riutilizzare la soluzione. Esponendo i ragazzi al creative coding si insegna loro il valore della sperimentazione e del “fallimento”, che è parte integrante e naturale del processo, e a non arrendersi se all’inizio la soluzione proposta non funziona. Un secondo obiettivo non meno importante è rendere i ragazzi consapevoli della crescente pervasività dell’informatica nella società, in modo che sappiano leggere e capire il mondo che li circonda”.

Nei Licei (classico, scientifico e delle scienze umane), in particolare, è stata inserita una specifica materia denominata “Digital”. I corsi di potenziamento digitale si concentrano sull’insegnamento delle proprietà fondamentali dall’algoritmica e consistono in un mix di lezioni tradizionali e di didattica progettuale da svolgere in laboratorio: gli studenti dovranno infatti essere in grado di realizzare semplici progetti di artigianato digitale che coinvolgano elementi di informatica, di robotica e di circuiti elettrici.

Sono due i corsi di potenziamento digitale previsti. Uno riguarda i Raspberry Pi, veri personal computer dalle dimensioni leggermente più grandi di una carta di credito che sono sempre più utilizzati nella realizzazione di progetti di Internet of Things: gli studenti dovranno imparare alcuni semplici elementi di circuiti elettrici per poter includere nei loro progetti dei sensori (ad esempio di luminosità, di temperatura, di prossimità) e degli attuatori (ad esempio motori, strisce led). L’altro invece si concentra sullo sviluppo di progetti di robotica, di cui vengono esplorati alcuni degli algoritmi tradizionali: i robot sono realizzati programmando i LEGO Mindstorm attraverso l’uso di Python e resi in grado di affrontare alcune “sfide”, come uscire in maniera autonoma da un qualsiasi labirinto o realizzare semplici bigliettini su carta in base a un insieme di istruzioni forniti dall’utente.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4