Digital+People Evolution

La quarta rivoluzione industriale: il gap tra tecnologia, applicativi, cultura organizzativa e persone

L’automazione industriale del nuovo millennio va oltre la fabbrica e pervade tutti gli aspetti dell’economia globale. Troppo spesso ancora le innovazioni digitali si fermano all’acquisto di pura tecnologia applicativa dimenticando che le ‘parti agenti’ del sistema sono le persone con le loro paure, resistenze, relazioni e valori. Come si colma quindi il gap tra tecnologia e cultura, variabili hard e soft?

Pubblicato il 02 Mag 2019

Laura Torretta*

Consulente di Trasformazione positiva CHO – Chief Happiness Officer - HR Innovation Manager - Counselor Organizzativo Sistemico Relazionale - Operatrice di Scienza del sè e respiro consapevole

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Benvenuti in questo nuovo spazio, mi auguro di apertura alla condivisione. Oggi iniziamo un viaggio in 9 tappe attraverso la bipolarità della trasformazione digitale ‘hard’ (processi, tecnologia, applicativi) e sociale ‘soft’ (cultura, motivazioni, relazioni) alla ricerca delle risorse per far convergere prospettive che rischiano di allontanarsi sempre di più. Vi accompagnerò in questo percorso per riflettere insieme fino a fine anno sulla metamorfosi del lavoro, sull’open innovation e sulla smart organization.

Sono appassionata di numeri e relazioni, il numero 9 rappresenta il ritorno dal multiplo all’unità, il compimento di un ciclo per rinascere verso un nuovo piano evolutivo. Credo che ora più che mai in questo mondo globale e digitalizzato, lean e agile, liquido e automatizzato, occorra sviluppare sistemi e relazioni, darsi il permesso di fare ed essere sistema, includere ed unire tutte le parti per stare bene insieme verso un obiettivo comune.

La quarta rivoluzione industriale va oltre la fabbrica

La quarta rivoluzione industriale e l’Industry 4.0 guidano la maggior parte dei dibattiti economici, dei palinsesti di convegni e delle progettazioni formative sul cambiamento, delle conversazioni nelle business line delle aziende ma troppo spesso le innovazioni digitali nei processi dell’industria si fermano all’acquisto di pura tecnologia applicativa dimenticando che le parti agenti del sistema sono le persone con le loro paure, resistenze, relazioni e valori.

L’automazione industriale del nuovo millennio va oltre la fabbrica e pervade tutti gli aspetti dell’economia globale, la digitalizzazione sconnessa dai valori dell’essere umano rischia di predominare diffondendo rischi e amplificando dilemmi senza via d’uscita.

Spersonalizzazione, deresponsabilizzazione, virtualizzazione, anonimato, isolamento, individualismo, volatilità, incertezza, ambiguità, sovrapproduzione di informazione, sprechi di risorse, peggioramento della qualità relazionale…sono sotto gli occhi di chi vuol vedere e sentire.

Sono dati di fatto e premesse con cui fare i conti oggi!

Ogni indagine di clima, ogni ricerca economico-sociale, ogni ascolto attivo e sensato dei vari contesti organizzativi rileva un gap. Perdita di senso, crisi nella fiducia, scarsa collaborazione sembrano essere tormentoni organizzativi: nessuna iperbole digitale può sostituire la necessità di rinnovare il patto sociale per una partecipazione attiva alla trasformazione.

Digital e social per colmare il gap tra tecnologia e cultura, variabili hard e soft

La definizione efficace della lingua inglese di ‘gap’ ci porge questa prospettiva: “an empty space between….” An opportunity? Dipende. Da che dipende? Dalla volontà del sistema organizzativo di far evolvere la relazione tra le due dimensioni, nel rispetto dei tempi necessari, velocemente ma non urgentemente. La provocazione di questa rubrica è che non esiste digital senza social …sull’inversione di tendenza sono aperta al dibattito!

Sicuramente lo sviluppo delle nostre potenzialità cerebrali in una società sempre più liquida e complessa richiede un apprendimento continuo e trasversale, interfunzionale e interdisciplinare. Internet of things e internet of thoughts?

STEM è il futuro del lavoro attraverso i sili scolastici e aziendali. Nessuna Intelligenza Artificiale può sostituire l’intelligenza umana, opportunamente stimolata.

Vorrei ripercorrere alcuni snodi della digitalizzazione includendo ‘l’altra metà del cielo’. Sarò in buona compagnia intervistando alcuni amici, professionisti dell’area HR, che porteranno le diverse prospettive di ruolo e di contesto: azienda corporate, PMI, Start up, società di consulenza…

Un assaggio di alcuni temi dei prossimi mesi:

Digital brand ambassador e social employee? Digital people analytics e bioascolto dei big data? Digital divide e diversity opportunity? Digital skills e social skills? Digital workplace e human touch? Manager 4.0 e social leadership? Networking digitale e analogico? Digital e social sustainability!

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