Ricerche e studi

Lavoratori in prima linea: quando la tecnologia risponde alle esigenze delle persone

Il 63% dei “frontline workers”, oggetto dell’edizione speciale del Work Trend Index di Microsoft, è entusiasta delle opportunità di lavoro che il digitale sta creando e per loro la tecnologia è al terzo posto tra i fattori che aiutano a ridurre lo stress. Adesso servirà lavorare per aumentare e democratizzare l’accesso alla tecnologia, partendo dall’ascolto delle persone. Ecco cosa è emerso

Pubblicato il 13 Gen 2022

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Sono oltre 2 miliardi i lavoratori in prima linea in tutto il mondo, i cosiddetti “frontline workers”. A livello globale si tratta dell’80% della forza lavoro impiegata dall’88% delle aziende. Dai capi reparto agli store manager, passando per gli infermieri: si tratta di lavoratori che ogni giorno si trovano a interagire con altre persone, che promuovono i valori dell’azienda e assicurano che la strategia di business sia messa in campo.

Sempre più spesso le aziende investono in strumenti digitali per questa categoria di professionisti con l’obiettivo di modernizzare i flussi di lavoro, migliorare le prestazioni, la cultura e la comunicazione sul posto di lavoro. In questo scenario, da marzo 2020, Microsoft ha assistito a una crescita del 400% nell’uso mensile della sua piattaforma di collaborazione e comunicazione Teams tra i lavoratori di prima linea. A ricordarlo è stata Emma Williams, Corporate Vice President di Microsoft, in occasione dell’evento in cui sono stati presentati i risultati dell’edizione speciale del Work Trend Index “Technology Can Help Unlock a New Future for Frontline Workers”.

La ricerca mostra che non solo c’è molto da fare per questa categoria di persone, ma anche che rappresentano un importante punto di riferimento, e che il successo del business dipende molto da come i frontline workers si sentono. Da qui la necessità di partire proprio dall’ascolto per valorizzare le persone e dall’attenzione al loro benessere, come ha raccontato nel corso dell’evento Jared Spataro, Corporate Vice President, Microsoft 365. Questa edizione del Work Trend Index ha infatti mostrato che il 51% dei lavoratori in prima linea, non in posizioni apicali, non si sente adeguatamente valorizzato e sempre il 51% sente la necessità di un maggiore supporto, tanto per la salute fisica, quanto per quella mentale. Non solo, il 58% ritiene mediamente che lo stress da lavoro rimarrà uguale o addirittura peggiorerà nel 2022 (la percentuale cambia in base all’area geografica, ndr).

«In virtù di quanto emerso – ha ribadito Spataro –, cultura e comunicazione hanno sempre più un ruolo centrale nel contribuire al benessere generale dei dipendenti; è dunque il momento per le aziende di fermarsi ad analizzare cosa sta succedendo e di agire. Anche perché non bisogna tralasciare il fatto che i lavoratori sono a un “break point”, lo dimostra il fatto che a novembre 4,5 milioni di americani si sono dimessi».

Fare più soldi, migliorare l’equilibrio della vita lavorativa, non aver ricevuto un aumento, avere più benefit, avere più flessibilità nel modo di lavorare: sono questi i cinque principali motivi che spingono i frontline workers a cercare un nuovo posto di lavoro, secondo la ricerca.

Come sottolinea Spataro, stiamo quindi assistendo a un rimescolamento e a un ripensamento del lavoro, che «deve tradursi in un’opportunità per quelle aziende che decidono di prendersi un momento per analizzare davvero quello che sta succedendo e per capire che possono creare una nuova cultura del lavoro molto più forte e che supporta i dipendenti. Chi farà le scelte giuste diventerà una vera e propria calamita di talenti, approfittando di questo momento in cui il livello di stress è molto alto».

Fare i conti con l’era della Tech Intensity

«Il 63% dei frontline workers è esaltato delle opportunità di lavoro che la nuova tecnologia crea e pensiamo che questo sia un dato importante perché si è parlato molto nel corso degli anni dell’impatto che la tecnologia avrà su chi lavora in prima linea e sul loro lavoro. Non solo, dalla ricerca emerge che la tecnologia è al terzo posto nella lista delle cose che potrebbero contribuire a ridurre lo stress».

Ecco perché è fondamentale capire appieno ciò di cui questa categoria ha bisogno, sia per metterli nelle condizioni di lavorare meglio, sia per non generare paure e stress: il 46% teme, infatti, di perdere il lavoro se non si adatta rapidamente e non impara a usare le nuove tecnologie e oltre la metà, il 55%, afferma di aver dovuto imparare a utilizzare nuovi strumenti senza una formazione ufficiale.

«Non possiamo dimenticarci che siamo nell’era della ‘Tech Intesity“, come ha ribadito più volte Satya Nadella, il CEO di Microsoft – ricorda Williams -. Vale per tutti i settori e le categorie di lavoratori, compresi quelli in prima linea. Partendo dall’analisi di come e cosa utilizzano i frontline workers, stiamo cercando di capire come possiamo portare il meglio di Microsoft Teams nella loro quotidianità. Il nostro obiettivo, naturalmente, è creare una migliore esperienza, una migliore cultura, ridurre il numero di dispositivi che devono portare con sé trasferendo tutto in un unico dispositivo. Stiamo cercando di aumentare e democratizzare l’accesso alla tecnologia, migliorando la produttività; ciò naturalmente aiuta a ridurre lo stress, colmando il gap culturale e di comunicazione e aumentando l’accesso alla formazione che è così importante. Anche in virtù di queste considerazioni abbiamo deciso di rafforzare la relazione strategica con Zebra Technologies».

Nuove soluzioni per soddisfare le rinnovate esigenze delle persone che lavorano

La collaborazione tra Microsoft e Zebra – player che a livello mondiale fornisce soluzioni digitali innovative, tra cui software e hardware come computer mobile Android per la forza lavoro in prima linea – porta all’abilitazione dell’applicazione Teams Walkie Talkie su una vasta gamma di computer portatili Zebra, compreso un pulsante push-to-talk (PTT) per accedere alle funzionalità di Teams Walkie Talkie sui dispositivi Zebra. Inoltre, Teams Walkie Talkie PTT digitale è ora disponibile su tutti i dispositivi mobili iOS oltre che Android. Non solo, Microsoft sta migliorando l’integrazione di Teams con Zebra Reflexis, che collega le soluzioni Reflexis Workforce Management con l’applicazione Shifts in Teams. Questa nuova integrazione semplifica la programmazione dei turni e le richieste di ferie in Teams, rendendole facili da approvare per i manager.

Inoltre, adesso in Teams sono disponibili le code programmate per gli appuntamenti virtuali: è quindi possibile visualizzare in un’unica sezione aggiornamenti in tempo reale sui tempi di attesa, eventuali appuntamenti mancati e ritardi. «Pensiamo alle potenzialità che ha questa funzione nel mondo della sanità, ad esempio. Consente al personale di creare un’esperienza trasparente e senza stress per i pazienti», ribadisce Williams.

C’è poi l’app Viva Connections in Microsoft Teams, che collega i lavoratori in prima linea a informazioni relative alla cultura aziendale, alle notizie più rilevanti, a risorse e strumenti utili, includendo questi elementi nel flusso di lavoro. Le integrazioni con partner strategici come Workday ed Espressive rendono più facile l’accesso a risorse cruciali e raccolgono in un’unica interfaccia funzionalità come il libro paga e le risorse HR. «Per chi lavora in prima linea vuol dire avere un portale intranet direttamente disponibile sul suo dispositivo mobile, che consente di centralizzare le notizie aziendali, i to do, le risorse e le conversazioni. Si tratta di uno strumento che permette di dare contemporaneamente a chi lavora nell’headquarter e ai frontline workers l’opportunità di connettersi insieme per comunicare, di condividere informazioni sui flussi di lavoro e di collaborare».

Infine, Microsoft continua a puntare sulla formazione. Con l’app Viva Learning i dipendenti in prima linea possono scoprire, condividere e monitorare i contenuti per la formazione direttamente da Microsoft Teams. In questo modo l’intera forza lavoro può rimanere aggiornata sui training richiesti o consigliati. Nuovi aggiornamenti rendono più facile assegnare percorsi di formazione direttamente da soluzioni partner come SAP SuccessFactors, Cornerstone OnDemand e Saba Cloud. E le partnership con fornitori di training come EdCast e OpenSesame abilitano una vasta libreria di contenuti per aiutare i lavoratori in prima linea ad aggiornarsi e formarsi con contenuti pertinenti nel flusso di lavoro. «L’aspetto della formazione deve diventare centrale per le aziende, ricordiamoci che dal nostro report è emerso che il 55% dei frontline workers non ha ricevuto la formazione adeguata di cui ha bisogno».

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