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Colloquio di lavoro perfetto: 7 consigli per farsi scegliere

Arrivare preparati a un colloquio, con tutte le informazioni sulla realtà in cui si vorrebbe andare a lavorare, ormai non basta più. Dale Carnegie, azienda americana che opera nel mondo del training professionale, fornisce pochi preziosi consigli per mostrare le proprie capacità e attitudini

Pubblicato il 28 Ott 2019

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Il primo incontro con chi deve giudicare se una persona è quella giusta per ricoprire una determinata posizione è spesso fonte di ansia e incertezza: c’è chi preferisce prepararsi con cura e chi sceglie, invece, di raccogliere poche nozioni e affidarsi alla naturalezza: tuttavia esistono delle accortezze che rendono un colloquio di lavoro perfetto (e avvicinarsi così all’ambìto traguardo di essere scelti).

A fornire sette utili suggerimenti è Dale Carnegie, azienda americana che opera nel mondo del training professionale e personale, che ha all’attivo nel mondo oltre 3mila trainer in oltre 80 Paesi, che gestiscono corsi di formazione in 425 delle 500 aziende globali della classifica Fortune.

Innanzitutto, per rendere perfetto un colloquio di lavoro è necessario partire con il piede giusto mostrandosi aperti, con un atteggiamento positivo, e capaci di rapportarsi agli altri e stabilire relazioni. Bisogna sempre ricordarsi che siamo nell’era del lavoro in team, della collaboration e della condivisione spinta. Quando una persona entra in un’organizzazione è fondamentale che riesca ad ambientarsi in tempi brevi e che sia capace di integrarsi con i colleghi e con i valori aziendali. Queste “competenze” rientrano nell’ambito delle soft skill, che vanno ben oltre le esperienze maturate e le conoscenze acquisite durante il percorso professionale e di studi, inoltre si tratta di quelle caratteristiche che possono essere recepite solo durante un colloquio di lavoro.

Ecco perché fra i trucchi per realizzare un colloquio di lavoro perfetto bisogna ricordarsi di considerare aspetti che spesso sono ritenuti scontati o meno di rilievo: personalità, doti comunicative, valori (e modo di vestirsi) in linea con la cultura e lo stile aziendale, possono invece spesso fare la differenza.

Entrando più in dettaglio, come si diceva, Carnegie fornisce 7 consigli utili:

  1. Google, Google, Google: Prepararsi bene quando si deve sostenere un colloquio di lavoro è l’arma migliore per non farsi prendere dall’ansia. In questo caso, un valido alleato è “Google”, una riserva inesauribile di conoscenza sull’azienda per cui ci si candida, sulle persone con cui si sosterrà il colloquio e il settore in cui l’azienda opera. Le informazioni acquisite, se utilizzate bene, permettono di sorprendere positivamente l’intervistatore e di fornire interessanti spunti di approfondimento. Inoltre, raccogliere informazioni puntuali consente di personalizzare ad hoc il curriculum e scrivere una lettera di presentazione ben congeniata, in cui qualifiche, obiettivi di carriera e linguaggio sono modulati sulla vision dell’azienda, sui suoi valori e sulla sua cultura.
  2. Non arrivare in ritardo: Non dovrebbe essere necessario sottolinearlo, ma visto che talvolta accade, è meglio ricordare che se si arriva in ritardo molto probabilmente il colloquio è già compromesso in partenza. Per dare una buona prima impressione il consiglio è quello di essere puntuali, anzi addirittura in anticipo, pianificando di arrivare almeno mezz’ora prima dell’orario fissato e non annunciandosi prima di 15 minuti (altrimenti si rischia di sembrare eccessivamente ansiosi).
  3. Vestirsi in maniera professionale: A prescindere dal tipo di abbigliamento adottato dall’azienda per cui si fa il colloquio. è sempre opportuno presentarsi a un colloquio vestiti in modo professionale (ma non troppo): non solo si  fornisce un’impressione favorevole, ma è anche un modo per trasmettere rispetto e cortesia.
  4. Prepararsi un elevator speech: Per evitare lo sgradevole effetto di essere del tutto impreparati, è buona regola pensare in anticipo alla risposta della classica domanda “parlami di te”: in 30 secondi si dovranno mettere in risalto abilità, esperienze e caratteristiche personali, con parole semplici. Bisogna poi ricordarsi di personalizzare l’elevator speech in base alla realtà per cui stiamo facendo il colloquio e all’interlocutore che ci troviamo davanti. Da evitare assolutamente l’ “effetto a pappagallo”: impararlo a memoria sì, ma esprimersi sempre con naturalezza.
  5. Stabilire un rapporto con l’intervistatore: Questo aspetto è decisamente uno dei più importanti per rendere perfetto il colloquio di lavoro. Innanzitutto, bisogna dimostrarsi educati e con buone capacità di relazione. Spesso la prima buona impressione viene già da una stretta di mano grintosa, ad ogni modo il consiglio è essere sempre sé stessi ricordandosi però in che contesto si è, inoltre è importante avere un atteggiamento e una postura sicura, senza però sembrare arroganti. Infine, bisogna dimostrare di essere un buon ascoltatore, non interrompere e mantenere il contatto visivo con la persona che sta parlando.
  6. Come rispondere alla temutissima domanda sullo stipendio: Quella relativa allo stipendio è una delle domande che più preoccupano. Di base, l’approccio migliore da seguire è dire che lo stipendio è negoziabile. Proporre, infatti, un importo troppo alto può essere uno dei motivi per cui si viene scartati, viceversa se si indica una cifra troppo bassa, si rischia di svendersi e il datore di lavoro sarà portato a dare quella retribuzione.
  7. Cosa fare dopo il colloquio: Quando si conclude il colloquio è buona pratica ringraziare gli intervistatori per il tempo e l’impegno profusi, ricordando loro il proprio interesse per la posizione. Si può anche pensare di mandare una nota di ringraziamento anche dopo qualche giorno: potrebbe essere una mossa vincente. Infine, prima di salutare definitivamente, è importante chiedere sempre quale sarà il prossimo passo e quando pensano che arriveranno a una decisione finale.

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