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Rapporto SEP sulle “scaleup”: spicca la startup italiana YOOX

Il sito di e-commerce, che offre un’ampia selezione di prodotti dei migliori designer italiani e internazionali di abbigliamento, è stato l’unico a entrare nella classifica delle realtà innovative e tecnologiche, in grado di raccogliere almeno un milione di euro in finanziamenti

Pubblicato il 11 Lug 2017

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Grazie al Rapporto SEP, è stato possibile visionare la classifica delle “scaleup” mondiali più importanti: ovvero le startup innovative e tecnologiche che sono state in grado di raccogliere almeno un milione di euro in finanziamenti. Purtroppo, nonostante il nostro Paese sia ricco di idee, le startup tricolori hanno clamorosamente bucato l’appuntamento, eccezion fatta per YOOX. A parte il sito di e-commerce che offre un’ampia selezione di prodotti dei migliori designer italiani e internazionali di abbigliamento, dunque, la classifica non ha potuto contare su altri ingressi italiani, e questo rappresenta un po’ una macchia nel nostro tessuto imprenditoriale.

YOOX: l’unica “scaleup” a tenere alta la bandiera tricolore

YOOX è un caso più unico che raro, e questa non è necessariamente una buona notizia, visto che a parte lei nessun’altra startup è riuscita a entrare nella classifica stilata dal Rapporto SEP. Ma festeggiare questo successo non solo è d’obbligo, ma è anche un modo per sperare nel futuro del nostro tessuto imprenditoriale. Nato nel 2000, il sito di e-commerce italiano è riuscito a scalare velocemente le classifiche europee e mondiali, giocandosi molte delle sue carte su un punto forte: la sezione dedicata all’abbigliamento donna online. Grazie alla fidelizzazione dei clienti, YOOX è riuscita a fare il salto di qualità, andando dunque a rimpolpare la schiera degli “scalers” di tutto il mondo, fino ad arrivare a raccogliere più di 100 milioni di euro.

Rapporto SEP: la classifica non ci sorride

YOOX è stata l’unica eccezione: il multi-brand di abbigliamento, che oggi è un gruppo internazionale e che ha da poco acquistato anche Net-a-Porter e Mr. Porter, ha fatto letteralmente il vuoto dietro di sé. In Italia, infatti, l’e-commerce di abbigliamento è stato l’unico a conquistare i gradi necessari per essere incluso nella lista delle migliori “scaleup” globali, con Germania, Francia e Inghilterra a dominare questo campionato così speciale. E l’Italia? Addirittura all’11esimo posto con un totale di 135 su 4.200, persino dietro a realtà come Spagna e Francia. I nomi presenti nel Rapporto SEP sono i più disparati: si va da Zalando fino a Bla Bla Car, passando per Deliveroo e ovviamente Just Eat. Con YOOX unica tappa nello Stivale: una tappa, però, di grandissimo prestigio.

Le startup che non funzionano: perché questa situazione?

L’Italia è un paese di giovani creativi, ma le startup spesso si “ingolfano” sul nascere, raccogliendo risultati che – come sottolineato dal Rapporto SEP – non meritano poi grande considerazione. Ma perché accade questo? Il motivo è da far risalire a una politica statale profondamente scorretta e da rivedere fino all’osso, dato che i pochissimi finanziamenti erogati a favore delle startup si sono rivelati inutili per il lancio delle suddette a livello europeo e mondiale. E sono proprio i finanziamenti il cuore di una giovane azienda innovativa e tecnologica, perché solo potendo contare su questo aspetto è possibile pianificare un business che sia in grado di imporsi a livello globale, restituendo al paese d’origine ciò che quest’ultimo gli ha concesso, credendoci. La speranza, dunque, è che il Governo compia un’inversione di rotta.

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