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Osservatorio – Unified Communication & Collaboration, nelle grandi aziende la diffusione è al 95%

Malgrado gran parte delle aziende abbia già attivato progetti, a oggi solo il 15% fa un utilizzo maturo di questi strumenti, cogliendone appieno i benefici. Unified messaging, calendari condivisi, videoconferenza e VoIP sono le principali applicazioni. Nelle PMI la penetrazione delle soluzioni di tipo “business” è significativamente più bassa, pari al 31%. Presentata la nuova ricerca dell’Osservatorio Unified Communication & Collaboration della School of Management del Politecnico di Milano

Pubblicato il 28 Nov 2011

Nelle grandi aziende italiane la diffusione delle soluzioni di
Unified Communication & Collaboration è sempre più ampia:
oltre il 95% ha attivi dei progetti in quest’area. Accanto
a questa realtà esiste poi il mercato delle PMI, che presentano
un tasso di penetrazione delle soluzioni UCC di tipo
“business” significativamente più bassa,
attestandosi solo al 31%.
Tale diffusione, tuttavia, non si traduce ancora nella capacità
di cogliere appieno le potenzialità di ripensare processi e
relazioni in un’ottica di lungo periodo, ma le
aziende si limitano a percepire i soli benefici legati
all’efficienza e alla riduzione dei costi di
comunicazione
. Risultano infatti ancora bassi la
pervasività nei processi e l’integrazione tra le
soluzioni, a tal punto da collocare solo il 15% delle aziende in
uno stadio maturo di adozione, contro rispettivamente il 25% e il
60% che si trova a livello embrionale o, addirittura, sta
sviluppando iniziative di rilievo ma limitate ad alcuni
ambiti.

La ricerca condotta dall’Osservatorio Unified
Communication & Collaboration
della School of
Management (www.osservatori.net) del
Politecnico di Milano – che ha coinvolto i
responsabili dei Sistemi Informativi di 107 organizzazioni di
grandi dimensioni operanti in Italia e 261 PMI

fotografa una situazione di scarsa maturità che sembra essere
legata ancora a una rigidità delle imprese e a un’inerzia
al cambiamento non semplicemente superabili.

Ma è anche vero che la diffusione, i trend di crescita e le
prospettive delle singole iniziative che rientrano sotto il
cappello della Unified Communicatione & Collaboration sono
profondamente diverse.

I servizi legati all’utilizzo avanzato e integrato
dell’e-mail
come voice mail, unified messaging e i
calendari condivisi tra i gruppi di lavoro hanno una buona
penetrazione e sono in assoluto quelli maggiormente adottati
nelle grandi aziende (88%) e nelle PMI
(20%).

Al secondo posto – con il tasso del 75%
nelle grandi aziende – ci sono i sistemi per audio e
videoconferenze
. Per quest’ambito è interessante
notare che esiste invece un gap consistente con le PMI.

Il terzo gradino del podio va ai progetti di migrazione
dell’infrastruttura telefonica su IP
e di
introduzione di softphone. E’ interessante sottolineare che
per queste iniziative il budget allocato dalle aziende ha un
valore rilevante, pari in media a 132.000
euro
.

A seguire con livelli di diffusione nelle grandi aziende via via
minori ci sono gli strumenti per la collaborazione e la
condivisione di file e documenti sia in modalità sincrona sia
asincrona; gli strumenti di comunicazione sincrona – dalle
semplici soluzioni di instant messaging fino alla presence
avanzata e integrata internamente (es. con email) ed esternamente
(strumenti federati con le soluzioni di partner e fornitori) -;
le applicazioni per lo sviluppo di call center
evoluti
che integrano funzionalità di telecomunicazione
con i Sistemi Informativi – aggiungendo all’utilizzo del
mezzo telefonico altri strumenti/canali di comunicazione (quali
la posta, il fax, la mail, il web) – per i quali è
allocato un budget di 254mila euro, in assoluto
il più rilevante; le applicazioni per accedere tramite
dispositivi mobili (palmari/smartphones,netbook, notebook,
tablet, slate pc) a servizi e informazioni aziendali che portano
ad una progressiva integrazione di strumenti di telefonia fissa e
mobile.

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