Opinioni

Agenda Digitale, la parola ai protagonisti dell’innovazione – 2° parte

Abbiamo interpellato alcuni importanti fornitori di servizi e soluzioni per conoscere il loro punto di vista sulle azioni da intraprendere per portare avanti i piani dell’Agenda Digitale, con particolare riferiento ai temi dell’innovazione in Sanità e dell’utilizzo di procedure telematiche per gli acquisti nella Pubblica Amministrazione

Pubblicato il 22 Nov 2012

Stefano Nocentini, Responsabile Marketing Top clientsand public sector Telecom Italia

Un ruolo strategico per le infrastrutture e le soluzioni dell’operatore nella diffusione dell’eProcurement e della Sanità digitale

Nel favorire la standardizzazione dei sistemi di eProcurement a livello comunitario, Telecom Italia svolge un ruolo importante quale partner tecnologico del Progetto PEPPOL (Pan European Public Procurement On Line), all’interno del quale è stata implementata l’interoperabilità della piattaforma Acquisti di CONSIP come piattaforma di eProcurement basata su uno standard europeo.

Per la digitalizzazione del Sistema Sanitario, è prioritario il passaggio dall’erogazione dei servizi sanitari centrati sull’ospedale verso un’assistenza basata sul territorio e sulla domiciliazione del malato cronico attraverso modelli organizzativi che favoriscano maggior coordinamento e integrazione dei professionisti delle cure primarie e del sociale. Il ruolo dell’ICT e della Nuvola è abilitante, poiché i nuovi modelli assistenziali si reggono sulla “condivisione delle informazioni” di natura clinica e sociale.

Per ridurre i costi e garantire i livelli di qualità richiesti, il nuovo paradigma organizzativo va associato a un nuovo paradigma tecnologico basato sul Cloud Computing che consenta di ottimizzare i sistemi ICT in uso, costruire sistemi di conservazione long term di grandi basi dati, sviluppare piattaforme ridondate e trasversali di identificazione, cooperazione applicativa, gestione documentale e business intelligence.

Telecom Italia con le sue infrastrutture della Nuvola Italiana e con la connettività capillare fissa e mobile costituisce un asset strategico permettendo un accesso ubiquo ai servizi e ai dati sanitari su tutto il territorio nazionale con QoS garantita.

Livio Palomba, Coo Capgemini

Perchè la trasformazione digitale sia efficace serve una forte visione condivisa in termini di governance e impegni

La tecnologia digitale, che ha già trasformato il settore dei Media, è ora in procinto di portare una trasformazione profonda anche negli altri settori. Capgemini Consulting, divisione del gruppo Capgemini dedicata alla consulenza per la strategia globale e la trasformazione, in collaborazione con il MIT Center for Digital Business ha realizzato uno studio basato su interviste a senior executive di società globali dislocate in 15 Paesi, intitolato “Digital Transformation: A Roadmap for Billion-Dollar Organizations/ La trasformazione digitale: una guida per le organizzazioni miliardarie”. Da questo studio, classificato tra le migliori 5 pubblicazioni di Thought Leadership da Source, società indipendente che realizza indagini di mercato per la consulenza direzionale, emerge in particolare che Mobile, Social Media e Analytics sono principalmente utilizzate in applicazioni orientate alla Customer Experience, portando ad una rivoluzione nella modalità con cui le aziende interagiscono con i propri clienti. Il Mobile trova un utilizzo anche per favorire la collaborazione all’interno delle organizzazioni. Lo studio evidenzia nel dettaglio quali fattori esterni contribuiscano a guidare la trasformazione digitale e i principali fattori interni che la ostacolano. Solo le società che coniugano una forte visione condivisa in termini di trasformazione, governance e impegno con investimenti sufficienti in nuove opportunità riescono a ricavare valore dalla trasformazione, affrontando una sfida a livello di gestione, persone e tecnologia per riuscire a coordinare e creare consistenza tra i diversi canali e a gestire le sempre più sofisticate aspettative da parte dei clienti, nonché per rendere le organizzazioni realmente globali.

Marco Giletta, Emea Consulting Director Public Sector Hewlett-Packard

Grandi opportunità dall’eProcurement nella PA, ma solo con un approccio strategico a livello di Paese

Nell’attuale contesto di crisi il contenimento dei costi, l’efficienza, l’ammodernamento, la trasparenza e la produttività sono temi essenziali nell’ Agenda politica di tutti i governi. Ridurre e contenere la spesa per acquisto di beni e servizi, indirizzando le risorse “liberate” verso iniziative “strategiche” per i cittadini è una priorità condivisa dai Governi Europei.

L’eProcurement nel settore pubblico rappresenta quindi una duplice opportunità. Da un lato, dato l’enorme montante di spesa potenzialmente “aggredibile” anche piccoli margini di miglioramento possono rappresentare risparmi rilevanti a beneficio delle casse statali. Dall’altro l’eProcurement costituisce un fattore abilitante per l’ammodernamento tecnologico delle Pubbliche Amministrazioni.

Tuttavia, il successo di un programma di eProcurement non può prescindere da una chiara visione strategica sul modello di business da adottare a livello di Paese, sul bilanciamento tra autonomie locali e governance centrale, sulla ridefinizione dei processi di acquisto e di change management delle strutture pubbliche.

Come azienda leader nel settore ICT, HP può offrire un supporto a 360 gradi sull’eProcurement, in particolare sulla realizzazione di Soluzioni di Information Management – intese come strumenti di raccolta,elaborazione ed interpretazione dei dati di spesa distribuiti sul territorio – sull’evoluzione dei paradigmi tecnologici resi possibili dalle tecnologie di Cloud Computing, nel rispetto dei più elevati standard di sicurezza.

Ezio Melzi, Direttore Generale BravoSolution

L’eProcurement garantisce un approccio rigoroso, trasparenza nei costi, corretta definizione dei fabbisogni e coerenza di spesa

I recenti provvedimenti governativi in materia di Spending Review prevedono una significativa contrazione della spesa pubblica, in particolare per la Sanità. Bisogna dunque riuscire a “fare meglio con meno”, bilanciando gli obiettivi di risparmio con l’esigenza di mantenere il focus sulla qualità del servizio.

Andando oltre gli interventi “di emergenza” definiti dal Governo, e pensando ad un programma strutturale e reiterabile nel tempo di razionalizzazione della spesa pubblica, le tecnologie oggi disponibili, peraltro a costi sostenibili da enti di qualsiasi dimensione, rivestono un ruolo cruciale.

Queste tecnologie consentono infatti di analizzare la spesa, dando all’azienda pubblica piena visibilità sui costi (quanto spendo, per che cosa, con quali fornitori…) ma anche sulle quantità ordinate e consumate. Informazioni preziose considerando che il totale della spesa altro non è che il risultato dei prezzi unitari per i volumi acquistati.

La definizione dei fabbisogni in ottica “anti spreco” e la valutazione delle alternative di fornitura sono altre fasi delicate che possono trarre vantaggio dal supporto di queste tecnologie, in particolare quando si tratti di “mettere a sintesi” il parere di più decisori.

Per lavorare efficacemente sui costi è imprescindibile, infine, il monitoraggio periodico della coerenza fra “input ed output” di spesa (es. performance fornitore vs. contratto; speso vs. budget). Inoltre, un approccio agli acquisti così rigoroso e strutturato agevola la comparazione fra le diverse amministrazioni, condizione indispensabile per evidenziare le “best practice” e farne i riferimenti per guidare percorsi virtuosi di utilizzo delle risorse pubbliche.

Dario Buttitta, Direttore Centrale PA e Sanità ENGINEERING

La Spending Review non sia solo un taglio della spesa, ma una seria revisione della struttura dei costi e dei processi

Da molti anni ormai si parla di innovazione digitale in Sanità e nella Pubblica Amministrazione. Ai più appariva ed appare tutt’ora evidente che la strada che porti ad una PA e ad una Sanità efficace, efficiente e sostenibile non possa che passare dalla diffusione delle tecnologie informatiche. Ma gli investimenti delle aziende pubbliche italiane in tecnologie informatiche sono imbarazzanti (1,1% della spesa sanitaria complessiva dedicata all’ICT, secondo l’osservatorio del Politecnico di Milano).

In questo scenario già desolante arriva l’operazione Spending Review, che purtroppo è facile temere non sarà interpretata come “revisione” ma più semplicemente come “taglio” della spesa. Una seria operazione di Spending Review potrebbe infatti essere uno straordinario momento di rivisitazione della struttura dei costi delle aziende pubbliche italiane: analizzare i processi in uso ed intervenire con un significativo incremento del livello di informatizzazione potrebbe portare a risparmi consistenti e soprattutto strutturali, migliorando al contempo la qualità del servizio offerto.

Dall’adozione sistematica di strumenti di eProcurement ai progetti di Fascicolo Sanitario Elettronico, si potrebbe intervenire ponendo finalmente le basi per una Sanità ed una PA digitale e moderna. Si, si potrebbe, ma i dati e la situazione di oggi ci dicono che la realtà italiana è purtroppo ancora lontana dall’averlo realmente compreso.

È indispensabile un cambio di paradigma per la classe dirigente pubblica, chiamata ad interventi ed investimenti strutturali e non semplicemente tattici. C’è indubbiamente ancora molto da fare. Engineering c’è, con le proprie soluzioni e competenze, per contribuire ad una nuova fase di sviluppo del Paese.

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