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Cloud: Cisco prevede una crescita esponenziale nei prossimi quattro anni

Da tecnologia emergente a elemento essenziale, scalabile e flessibile dell’architettura IT per i fornitori di servizi in tutto il mondo: l’ascesa del cloud computing è inarrestabile. Gli analisti prevedono che entro il 2020 il 92% dei workload verrà processato da data center cloud, mentre solo l’8% sarà gestito da data center tradizionali

Pubblicato il 08 Feb 2017

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Secondo il report Global Cloud Index, la quantità di traffico IP basata sul cloud salirà da 3,9 a 14,1 zettabytes entro il 2020, mentre la quantità di traffico che passa attraverso i data center aziendali tradizionali arriverà a 1,3 zettabytes (rispetto ai 827 exabyte del 2015). Questo significa che probabilmente solo l’8% dei carichi di lavoro saranno gestiti in data center tradizionali, mentre la restante parte sarà ospitata in data center hyperscale e cloud. La crescita del cloud pubblico, secondo gli analisti, viaggerà più veloce rispetto a quella del cloud privato: il 68% dei workload cloud risiederà infatti nei data center di cloud pubblico (rispetto al 45% del 2015), mentre il 32% sarà ospitato nei data center di cloud privato (rispetto al 51%  dell’anno scorso).

L’ascesa dei data center hyperscale

Per la prima volta, i ricercatori di Cisco hanno utilizzato il report Global Cloud Index per fornire un’analisi dettagliata sulle modalità in cui l’ascesa dei data center hyperscale – caratterizzati da server farm enormi, largamente automatizzati e software-defined, gestiti da colossi del calibro di Facebook, Amazon e Google – sta interessando il mercato del cloud. Tra il 2015 e il 2020, Cisco ritiene che il numero di data center hyperscale nel mondo aumenterà da 259 a 485 e che, nel contempo, il  traffico a loro indirizzato quintuplicherà. Secondo gli analisti, inoltre, nel 2020 le strutture hyperscale ospiteranno circa il 47% dei server installati nei data center di tutto il mondo e sosterranno il 53% di tutto il traffico dei data center.

Crescita più lenta sul fronte della Internet of Things

Un cambiamento più modesto, secondo gli esperti, coinvolgerà invece l’ambito della Internet of Things. Si prevede la IoT, insieme a strumenti di analisi e carichi di lavoro dei database, corrisponderà al 22% di tutti i business workload (il 2% in più rispetto al 2015). Nonostante Cisco riconosce che l’Internet of Things rappresenterà la fonte di enormi quantità di dati provenienti da un numero crescente di dispositivi connessi alla rete, in questa fase non è ancora chiaro quante di queste informazioni dovranno essere memorizzate nei data center e quante saranno invece trattate localmente sui dispositivi. Da quanto si legge nel report, a livello globale, i dati generati (ma non necessariamente memorizzati) dalla IoT cresceranno di 600 ZB all’anno entro il 2020, con una crescita di 275 volte superiore rispetto al traffico previsto di passaggio dai data center agli utenti/dispositivi.

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